L’epilazione laser è una tecnica che permette la rimozione dei peli superflui su viso e corpo, attraverso apparecchiature che agiscono sul bulbo pilifero.
La procedura è sicura e consente di eliminare la peluria per un lungo periodo di tempo. Grazie a lunghezze d’onda specifiche per le diverse tipologie di pelle, il laser emette un fascio di luce che riscalda il fusto del pelo e la sua radice. Lo scopo finale è quello di provocare, seduta dopo seduta, un progressivo assottigliamento e diradamento della peluria, rallentandone fortemente la ricrescita e rendendola non visibile ad occhio nudo.
Questo tipo di intervento è particolarmente consigliato a chi è stanco/a di ricorrere frequentemente a cerette, rasoi e vari altri metodi di depilazione, soprattutto quando si devono trattare zone delicate come inguine, ascelle, baffetti e sopracciglia. Inoltre, l’epilazione laser è indicata per le persone affette da patologie legate al bulbo pilifero, che possono esacerbarsi proprio depilandosi di continuo, tra cui follicoliti irritative e cisti pilonidali.
L’epilazione laser può essere eseguita nei saloni estetici certificati o negli studi medici. In base alla zona da trattare, sono necessarie diverse sedute, pianificate con cadenza mensile o bimestrale.
Epilazione laser: come funziona?
A differenza delle classiche tecniche di depilazione, che rimuovono solo la parte apicale del pelo, l’epilazione laser consente di asportarlo nella sua interezza, bulbo pilifero compreso.
Il principio con cui funziona è quello fisico della luce: il laser emette un fascio di onde unidirezionali e monocromatiche, a una frequenza tale da colpire selettivamente la melanina contenuta nei peli di colore scuro sulla carnagione chiara, surriscaldandoli e denaturandone le strutture vitali (in particolare il bulbo). Se l’intervento è eseguito correttamente, la pelle intorno al follicolo rimane inalterata.
Nell’epilazione laser, quindi, il pelo non è strappato, ma la fototermolisi (ossia l’energia luminosa che si trasforma in calore) provoca la distruzione del bulbo e delle cellule che lo rigenerano, consentendo di ottenere risultati duraturi.
L’epilazione laser presenta una serie di vantaggi: oltre ad essere indolore, infatti, favorisce una riduzione della quantità e del diametro dei peli, nonché una ricrescita lenta, se non addirittura inesistente, grazie all’eliminazione del bulbo pilifero.
Via via che si eseguono i trattamenti, infatti, i peli ricrescono meno velocemente (da 4 settimane all’inizio, a diversi mesi in seguito) e sempre più sottili. L’autorità statunitense FDA descrive l’epilazione laser come un metodo “progressivamente definitivo“.
Procedura
L’epilazione laser è un trattamento che si può utilizzare in modo sicuro su viso, inguine, ascelle, braccia, petto, gambe, schiena e altre parti del corpo.
Per un risultato efficace e duraturo, occorre intervenire sulla zona desiderata in più sedute, per una riduzione dei peli in fase attiva (anagen).
La zona interessata dev’essere preventivamente rasata, in modo da garantire che la potenza del fascio di luce venga diretta verso il bulbo pilifero; inoltre, dev’essere preventivamente detersa, quindi privata di creme, profumi, deodoranti o qualunque prodotto che possa interagire con il laser. Inoltre, è necessario evitare di fare la ceretta, togliere i peli con la pinzetta o decolorarli un mese prima dell’epilazione.
L’impostazione del tipo di luce laser, la potenza e la frequenza del trattamento dipendono da: caratteristiche del pelo (colore, diametro del fusto e densità pilifera), fototipo, eventuali lesioni cutanee e patologie concomitanti.
La seduta non provoca dolore e si avverte soltanto un lieve calore o una sensazione di fastidio, simile a un puntura di ago. Talvolta, prima di procedere all’epilazione, l’operatore può applicare una crema anestetica in alcune aree del corpo particolarmente sensibili (viso, ascelle e inguine).
Durante la procedura, il medico estetico (o l’estetista qualificata) e il paziente devono indossare degli occhiali protettivi, specifici per ridurre il rischio oculare a carico della retina.
A seconda della zona da trattare, la durata del trattamento varia da 15 minuti a 4 ore; ogni impulso del laser agisce su una superficie di circa due centimetri quadrati e sembra che dopo una seduta si abbia una diminuzione della crescita dei peli tra 20-35%.
Subito dopo il trattamento, compare un arrossamento della pelle dovuto all’azione del fascio laser, che varia in base al grado di sensibilità epidermica individuale. Il rossore è temporaneo e scompare dopo qualche minuto.
Quante sedute servono?
Epilazione laser: quante sedute?
Il numero delle sedute varia in base ai singoli casi e alla zona da trattare con l’epilazione laser.
Di solito, sono necessari diversi appuntamenti, stabiliti con cadenza mensile o bimestrale. I risultati individuali dipendono, infatti, da una serie di fattori, tra cui età, tipo di pelle, caratteristiche dei peli e assetto ormonale.
Per eliminare i peli superflui dal viso con l’epilazione laser, ad esempio, potrebbero essere sufficienti dalle 4 alle 6 sedute. Nel caso di superfici ampie del corpo, come braccia o gambe, invece, sono necessari indicativamente 5-10 trattamenti. In genere, tra una seduta e l’altra, è previsto un intervallo di 4-6 settimane.
I risultati ottenuti con l’epilazione laser sono duraturi, soprattutto se si ripetono delle sedute di mantenimento una o due volte all’anno.
Quando fare le sedute?
- Le sedute di epilazione laser andrebbero eseguite almeno 30–40 giorni prima dell’esposizione solare, in quanto possono predisporre alla formazione di macchie cutanee scure sulla zona trattata.
- Se l’epilazione laser è effettuata sulla pelle abbronzata, invece, possono manifestarsi delle ipopigmentazioni, risultato del danneggiamento della melanina.
Per questo motivo, è meglio sottoporsi al trattamento nei periodi lontani dall’estate o, in genere, quando c’è la sicurezza di non abbronzarsi.
Qualora comparissero sulla pelle delle macchie iperpigmentate, si possono utilizzare creme a base di idrochinone e acido retinoico, che, di norma, risolvono il problema. Non c’è, invece, una terapia specifica per le macchie chiare, che tendono a risolversi, però, quando scompare l’abbronzatura.